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I vizi delle zie parte 2 (La confessione)


di Membro VIP di Annunci69.it Fantasieinracconti
22.10.2024    |    6.688    |    5 9.6
"“Torna a casa tua, ti raggiungo appena posso” Feci come aveva detto zia P ed attesi con ansia il suo arrivo rilassandomi sotto la doccia..."
Non ero ancora arrivato in casa che dovetti correre in bagno a spegnere immediatamente le mie voglie.
Ero ancora piacevolmente sconvolto dalla scena a cui avevo assistito poco prima.
Il marito di mia zia che scopava la sorella di sua moglie.
Se non avessi sentito e visto con i miei occhi non avrei mai creduto.
Le grida di lei che veniva mentre lui probabilmente la stava penetrando dietro.
Avrei voluto assistere a tutta la scena, ma era troppo alto il rischio di essere scoperti.

Fu zia P che mi richiamò non appena vide la chiamata senza risposta.
Erano ormai passati tredici anni da quell’estate e pensavo di non poter aprire più quel cassetto di ricordi nonostante ci avessi provato in tutti i modi, ma la scena che avevo visto poc’anzi mi aveva fatto cambiare idea.
“Pronto?” “Ciao Sergio, sei arrivato?”.
“Si P sono arrivato da pochi minuti”
“Allora vieni da me che c’è anche zia Giulia così ti fermo a pranzo”
“Ok zia, arrivo”
Quando arrivai suonai il campanello e furono entrambe le mie zie a venirmi ad aprire.
Partirono i baci e gli abbracci. Io pensavo alla scena vista poco prima ed avevo il membro già eretto.
Speravo che nessuno se ne accorgesse o forse speravo di si.
Anche zio Andrea venne a salutarmi.
Pensai che era davvero fortunato a poter scopare entrambe le mie zie.
Chissà da quanto andava avanti questa storia.
Mentre eravamo ancora in piedi lo zio apri una bottiglia di prosecco come aperitivo.
“Alla nostra famiglia” disse zia Giulia alzando i calici.

Zia Giulia era un po più vecchia di zia P, ma devo dire che l’età che avanza l’aveva migliorata di parecchio, tanto da aver difficoltà a scegliere quale zia fosse la più gnocca.
Si era separata ormai da alcuni anni e forse questa cosa l’aveva aiutata a mantenersi in forma.
Quando ci sedemmo a tavola con i primi piatti iniziarono i chiacchiericci su tutto e tutti.
Io ed Andrea ci guardavamo per cercare complicità maschile in discorsi totalmente femminili.
Zio continuava ad aprire bottiglia dopo bottiglia. Eravamo già alla terza e la lucidità mi abbandonava sempre più.
Quando sono in queste condizioni sembro lucido nei ragionamenti, ma faccio cose insensate.
In quel momento mi venne voglia di fare il piedino a zia P.
Dapprima feci finta di non averlo fatto volontariamente e ritirai il piede, poi allungai di nuovo e toccai di nuovo il suo piede posandolo a terra senza perdere il contato con il piede di lei, quasi a non far capire se volontario o involontario.
Sentivo che lei non ritraeva il piede, anzi sembrava quasi che lo matenesse vicino di proposito.
Muovetti di nuovo il piede questa volta strisciandolo verso l’alto per una decina di centimetri e vidi il suo sguardo incrociare il mio.
Nonostante lo sguardo non fosse dei più invitanti, la zia non ritraeva la gamba e così strisciai il piede fino al ginocchio.
Zia divenne rossa in viso e questa volta mi lanciò uno sguardo di fuoco.
Con la scusa che mi facevano male mi tolsi le scarpe.
Con il piede scalzo strusciai di nuovo la gamba tentando di intrufolarlo verso le cosce, ma zia P chiuse le gambe per impedirmelo.
Tentai un paio di volte di forzarla, ma zia non si lasciò convincere.
Tra primi secondi contorni ci alzammo da tavola quasi alle tre del pomeriggio. Il caffè e l’ammazza caffè mi dettero il colpo di grazia.
Ci volle ancora un bel po prima che io e zia P rimanessimo soli.
“Ma sei scemo! Sono tua zia.”
La sbronza mi stava passando, ma la voglia no.
“E allora? È già successo e non mi sembra che non sia stato bello.”
“Si, è vero, ma ho sbagliato, eravamo giovani ed io non ero sposata”
“Beh non mi sembra che …..”
Spiegai con un discorso architettato in pochi attimi cosa avevo visto al mattino e quindi cercavo di ottenere qualcosa anch’io.
“Torna a casa tua, ti raggiungo appena posso”
Feci come aveva detto zia P ed attesi con ansia il suo arrivo rilassandomi sotto la doccia.
Quando arrivò lei io ero in accappatoio. Lei era un po’ scossa ed un po’ arrabbiata.
Cercava in qualche modo la maniera di defilarsi da quel vicolo cieco in cui si era infilata.
La discussione prese poi una piega più tranquilla e mi spiegò per filo e per segno ciò che era successo partendo dall’inizio.
“Quando eravamo giovani”iniziò a spiegarmi “io e zia Giulia eravamo molto unite. Più che con tua madre perché lei aveva qualche anno più di noi e ci faceva un po’ da mamma.
Come ti dicevo eravamo talmente unite che per non sfigurare con i ragazzi iniziammo a far pratica tra di noi con i baci.
Ci piaceva talmente tanto che poi abbiamo cominciato a giocare anche con i nostri sessi ed in poco tempo arrivammo a rapporti completi cercando sempre nuove idee.
Quando lei si fidanzò io ne ero estremamente gelosa, ma poi mi fidanzai anch’io.
Ogni tanto però, quando rimanevamo sole continuavamo con i nostri incesti.
Quando io e te abbiamooo, beh insomma hai capito, lei era rimasta lì ad origliare ed aveva capito tutto.
Il giorno dopo volle sapere tutto quanto e finimmo per fare sesso tra di noi.
Col tempo ho pensato che quello fosse stato un errore ed ho cercato di fare in modo che non accadesse più nonostante tu avessi ci avessi provato più volte.
Poi entrambe ci sposammo, ma il nostro vizietto non lo abbiamo perso.
Andrea un giorno rientrò a casa in anticipo e ci sorprese durante un rapporto, fu così che siamo arrivati a ciò che hai visto tu. Praticamente ormai siamo un trio” Mentre stava parlando io la avvicinavo sempre più fino a quando non lasciai le lasciai nemmeno lo spazio per respirare e la baciai.
Lei rispose al bacio come se non stesse aspettando altro.
Con una foga assurda ci iniziammo a toccare. Allungai una mano sotto la sua gonna e sentii che non indossava le mutandine.
Era già un lago, infilai una due tre dita, forse l’intera mano.
Sentivo nei suoi gemiti tutta la voglia che aveva di me.
“Quanto tempo Sergio. Ho sbagliato si, ma ho sbagliato a non scopare più con te. Fai di me quel che vuoi”
Tolsi le dita, ed alzai leggermente la gonna di P.
Appoggiai la punta della cappella alla sua vagina
“Voglio scopare con tutte e due!” Dissi al suo orecchio
“Non si può!” Rispose lei
“Allora non te lo do nemmeno a te”
Dissi mantenendo il mio membro all’ingresso della sua figa. Chiaramente mentivo. Il cazzo mi scoppiava ed io desideravo solo infilarglielo.
“No ti prego! Infilamelo! Glielo chiederò! Scopami bastardo!”
“Sicura?”
“Si si ti prego scopami! Scoperemo entrambe con te”
A quelle parole affondai tutta la mia potenza sessuale in lei.
Ancora mi risuonavano in testa le parole di zia P:”Scoperemo entrambe con te”
Zia P era lì con il mio cazzo infilato ed era ancora vestita.
La sollevai di peso e la spinsi contro al muro.
Le sue braccia attorno al collo il viso arrossato, le labbra leggermente aperte dal godimento e gli occhi che sembravano in estasi, il suo profumo e la pelle morbida.
Difficile poter godere nella vita di una immagine come questa.
Mi pentii di non esssermi masturbato poco prima perché facevo fatica a non venire.
“Dimmelo ancora che vi potrò scopare insieme”
“Si Si Sergio! Ci scoperai tutte e due insieme! Sbattimi ti prego”
Purtroppo non riuscivo a controllarmi a sufficienza e prima di iniziare a sbatterla sul serio dovevo calmare un po’ i miei sensi.
Decisi allora di rallentare e prolungare di più la spinta.
Così facendo riuscivo a percepire tutte le pieghe carnose che avvolgevano la mia cappella.
Zia P aveva una vulva decisamente più stretta della mia fidanzata e questa penetrazione lenta ne metteva in risalto le qualità.
Non avevo mai provato così tanto piacere a penetrare Elisa come in quel momento provavo con zia P.
Estraevo il cazzo e lo rimettevo ed ogni volta sentivo la cappella che sfregava contro le sue labbra.
Lei ormai era colma di piacere e mi era praticamente appoggiata addosso come fosse svenuta.
Vedere una donna lasciarsi trasportare così dal sesso è veramente emozionante e credo che quello sia stato il momento in cui mi sono innamorato di zia P.
“Vienimi dentro amore”
disse lei. Sapevo che il tempo prima che qualcuno venisse a cercaci era poco e quello per me fu un invito a nozze.
Accelerai i movimenti pelvici cercando di resistere il più possibile, ma le sue grida di godimento non mi lasciavano scampo.
Sentii la presa delle sue gambe irrigidirsi e poi la sentii scuotersi a scatti. Capii che stava venendo e lo faceva in silenzio.
Non riuscii più a trattenermi, la inondai del mio seme e mi fermai dentro di lei baciandola fino a quando il mio membro si afflosciò.
Se ne andò di casa con il mio sperma ancora dentro che le stava colando sulle gambe.
“P non ti vuoi lavare?” Le chiesi
“No. Devo scappare”
Mi sembrava stranissimo che se ne fosse andata così.
Dopo qualche ora mi arrivò un messaggio da zia Giulia che mi lasciò senza fiato: “Grazie, ho gradito il tuo sapore. Presto lo prenderò direttamente alla fonte. Un bacio zia Giulia”
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